martedì 22 ottobre 2013

Lettera al Papa, con la quale si presenta la figura di Padre Lino


Questa lettera del 1991 apre la Positio (La Positio costituisce la dimostrazione ragionata delle virtù eroiche, attraverso l'utilizzo delle Testimonianze e Documenti raccolti nell'Inchiesta Diocesana).

 Beatissimo Padre, 
è sommamente inetressante, per il popolo di Dio, proporre ai fedeli, l'esempio di coloro la cui vita fu tutta spesa nel singolare e ammirevole servizio ai fratelli e la morte dei quali fu preziosa al cospetto del Signore, affinché i fedeli siano spinta alla loro ammirazione e imitazione.
Tra questi modelli di  vera umanità e di autentica vita spirituale va annoverato senza dubbio il Servo di Dio P. ino Maupas dell'Ordine dei Frati Minori, sacerdote professo, che spese la sua vita nel beneficare gli indigenti, così da divenire vero apostolo di cartà in Parma. 
Nacque a Spalato, in Ddalmazia, il 30 agosto 1866 da Giovanni e Rosa Marini. Nel Battesimo gli furono imposti i nomi di Alpinolo Ildebrando Umberto. Chiamato da Dio entrò nell'Ordine dei Frati Minori il 30 settembre 1882 a Capodistria, assumendo il nome di f. Pietro. Compiuto il noviziato passò a Koslyun, nell'isola di Veglia, per gli studi liceali, al termine dei quali per motivi non ben ponderati sia da lui che dai suoi superiori ritornò in famiglia. Visto però che il Signore lo richiamava allo stato religioso, ritornò nell'Ordine nel 1888 e rifece il noviziato a Fucecchio in Toscana con il nome di f. Lino.
Di poi fu mandato a Colleviti presso Pescia per studiare la sacra Teologia. Poco dopo andò misisonario a Scutari in Albania, ma dovette ritornare in Italia a causa del male agli occhi, recandosi a Bologna per curarseli. Completò gli studi teologici nel convento di S. Maria della Grazie presso Rimini. Dalla mani di S.E. Mons.  Domenico Svampa, verscovo di Forlì, fu ordinato scerdote il 30 novembre 1890.
P. Lino fu trasferito a Parma nel giugno del 1893. Parma era allora una città afflitta da grave miseria, particolarmente nella zoa popolare dell'"Oltretorrente". Inoltre era nota in tutta Italia per le violente passioni politiche che l'agitavano. Molto spesso era paralizzata e turbata da scioperi e da manifestazioni di piazza che sfociavano in fatti di sangue. P. Lino doveva svogere a Para il suo aposotlato ininterrottamente fino alla morte. Per questo la città emiliana diede il nome definitivo al regligioso: Alpinolo Maupas passerà alla storia come P. Lino da Parma.
E fu a Parma che esplicò tutto il suo zzelo per lo spazio di più di 30 anni, prima nell'uffico di cappellano nella vasta parrocchia della SS. Annunziata e poi come cappellano nelle Carceri del 1900 e del Riformatorio "Lambruschini" nel 1910.

Continua

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