Questa lettera del 1991 apre la Positio (La Positio
costituisce la dimostrazione ragionata delle virtù eroiche, attraverso
l'utilizzo delle Testimonianze e Documenti raccolti nell'Inchiesta Diocesana).
Beatissimo
Padre,
è sommamente inetressante, per il popolo di Dio,
proporre ai fedeli, l'esempio di coloro la cui vita fu tutta spesa nel
singolare e ammirevole servizio ai fratelli e la morte dei quali fu preziosa al
cospetto del Signore, affinché i fedeli siano spinta alla loro ammirazione e
imitazione.
Tra questi modelli di vera umanità e di
autentica vita spirituale va annoverato senza dubbio il Servo di Dio P. ino
Maupas dell'Ordine dei Frati Minori, sacerdote professo, che spese la sua vita
nel beneficare gli indigenti, così da divenire vero apostolo di cartà in
Parma.
Nacque a Spalato, in Ddalmazia, il 30 agosto 1866
da Giovanni e Rosa Marini. Nel Battesimo gli furono imposti i nomi di Alpinolo
Ildebrando Umberto. Chiamato da Dio entrò nell'Ordine dei Frati Minori il 30
settembre 1882 a Capodistria, assumendo il nome di f. Pietro. Compiuto il
noviziato passò a Koslyun, nell'isola di Veglia, per gli studi liceali, al
termine dei quali per motivi non ben ponderati sia da lui che dai suoi
superiori ritornò in famiglia. Visto però che il Signore lo richiamava allo
stato religioso, ritornò nell'Ordine nel 1888 e rifece il noviziato a Fucecchio
in Toscana con il nome di f. Lino.
Di poi fu mandato a Colleviti presso Pescia per
studiare la sacra Teologia. Poco dopo andò misisonario a Scutari in Albania, ma
dovette ritornare in Italia a causa del male agli occhi, recandosi a Bologna
per curarseli. Completò gli studi teologici nel convento di S. Maria della
Grazie presso Rimini. Dalla mani di S.E. Mons. Domenico Svampa, verscovo
di Forlì, fu ordinato scerdote il 30 novembre 1890.
P. Lino fu trasferito a Parma nel giugno del
1893. Parma era allora una città afflitta da grave miseria, particolarmente
nella zoa popolare dell'"Oltretorrente". Inoltre era nota in tutta
Italia per le violente passioni politiche che l'agitavano. Molto spesso era
paralizzata e turbata da scioperi e da manifestazioni di piazza che sfociavano
in fatti di sangue. P. Lino doveva svogere a Para il suo aposotlato
ininterrottamente fino alla morte. Per questo la città emiliana diede il nome
definitivo al regligioso: Alpinolo Maupas passerà alla storia come P. Lino da
Parma.
E fu a Parma che esplicò tutto il suo zzelo per
lo spazio di più di 30 anni, prima nell'uffico di cappellano nella vasta
parrocchia della SS. Annunziata e poi come cappellano nelle Carceri del 1900 e
del Riformatorio "Lambruschini" nel 1910.
Continua
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